Autori:
Giulio Gabaldo DVM, PhD ( Già Professore a Contratto presso Dipartimento Nutrizone Animale dell’Università degli Studi di Parma )
Antonio Ubaldi Ordinario di Clinica Medica Veterinaria presso Dipartimento di Scienze Medico Veterinarie Università degli Studi di Parma
Angelo Montagner Zoonomo ed Esperto in Biometria Statistica Zootecnica
Introduzione
“ ..la migliore opportunità d’impiego di vitamine ed oligoelementi naturali in alimentazione animale vengono dal mare attraverso l’olio di fegato di pesce e le alghe. “ usava ripetere uno dei più illustri esperti di nutrizione animale dei nostri giorni il prof. Roger Wolter, ricercatore e già cattedratico di Nutrizione Animale presso l’École Nationale Vétérinaire d’Alfor Università Parigina, ed autore di numerosi libri e pubblicazioni sull’argomento. Ed è proprio così che è formulato il NAT® le cui fonti nutritive di origine marina sono apportate in forma naturale. Il NAT®, infatti, è un complesso nutritivo concentrato a base di olio di pesce (derivato dal fegato di Halibut o Hyppoglossus Hyppoglossus) assorbito su alghe marine naturalmente ricchi in Acidi Grassi Ω 3 (l’Acido Eicosapentaenoico o EPA e l’Acido Docosaesaenoico o DHA) Retinolo (Vitamina A) e Colecalciferolo (Vitamina D3) di origine naturale presentato in forma mini-granulare.
Lo studio e le ricerche eseguite hanno confermato quello che già si sapeva a livello teorico, cioè, che la diversa composizione chimico strutturale del Retinolo Naturale (nei confronti di quella sintetica cioè diversa formula di struttura, diverso peso atomico e diverso punto di fusione) comportano un diverso “ modo di assimilazione “Il Retinolo Naturale, già di per se emulsionato, viene assorbito per via linfatica e arrivando direttamente nel sangue si rende immediatamente disponibile nel “ circuito metabolico “. Essendo il NAT®, costituito da Vitamine ( contenute nell’olio di Halibut ) ed Acidi Grassi Ω 3 (esclusivamente di origine naturale contenuti nel “ pool “ di alghe), è in grado di influenzare i livelli di lipoproteine del sangue ed il livello di colesterolo precursore di progesterone. È emerso infine una correlazione fra i valori sierologici della LDL e i livelli di progesterone confermati da un aumento di almeno il 20% dei livelli di fertilità negli allevamenti dove è stato testato. È presumibile che tale valore potrebbe essere, in futuro, utilizzato come parametro per indicare la necessità di somministrare o meno questi principi nutritivi. Tutto ciò è dimostrabile dai dati emersi nelle diverse prove di campo eseguite, negli ultimi due anni, da Veterinari Specializzati nell’allevamento suino in diversi allevamenti, totalmente disgiunti gli uni dagli altri sia in Italia che Spagna.
Il NAT® è stato somministrato nei mangimi per scrofe alla dose di Kg 0,5 ¨C 1,0/ton di mangime per tutta la lattazione ottenendo dei risultati veramente straordinari e di grande interesse ed alta redditività.
Prove eseguite
Sono state eseguite una serie di prove di campo sia in Italia che in Spagna in scrofaie di dimensioni medio-grandi con consistenza media di 850 scrofe presenti. Le prove per le quali è stato possibile raccogliere i dati sono state 9. Queste 9 aziende rappresentano una popolazione complessiva di 5400 scrofe. La tipologia di protocollo prevalente è stata quella di trattare contemporaneamente alcune (dal 20 al 30%) sale parto ed utilizzare le sale parte NON trattate come gruppo di controllo. In 2 aziende si sono trattate tutte le sale parto procedendo alla valutazione dei risultati mediante confronto delle serie storiche. Per quanto concerne il trattamento delle scrofe, il tempo di trattamento è stato il periodo di lattazione che è stato tra i 21 ed i 28 giorni.
Risultati zootecnici
I risultati zootecnici ottenuti possono essere riassunti come segue:
- Intervallo svezzamento calore
- Percentuale di scrofe gravide alla prima coperura
- Peso allo svezzamento
- Suinetti svezzati /scrofa anno-1
Intervallo svezzamento calore
Il valore medio di riduzione dell’intervallo svezzamento calore è stato di 2,5 giorni con un valore minimo di 0,9 ed uno massimo di 3,5.
Percentuale di gravidanza alla prima copertura
Il valore medio di miglioramento delle scrofe gravide alla prima copertura è stato del 13% con un minimo di 2,75% ed un massimo del 20,78 %.
Peso allo svezzamento
Il valore medio di incremento di peso allo svezzamento è stato di 0.9 kg con un minimo di 0,6 ed un massimo di 1,2, considerando un peso medio dei suinetti del controllo di 7,11 kg ed del gruppo trattato di 8 kg.
Suinetti svezzati /scrofa anno-1
A fronte di un numero medio di 23,92 svezzati/scrofa/anno -1 del controllo, il numero medio del gruppo trattato è stato di 26,43 avendo quindi un miglioramento medio di +2,6 svezzati scrofa/anno con un minimo di 1,06 ed un massimo di 4,20.
Risultati economici
Nel calcolo economico, per definire il costo medio di trattamento si è considerata una lattazione di 28 giorni ed un dosaggio di NAT® di 1 kg/t. Si è poi proceduto all’ analisi del beneficio economico quantificando il vantaggio monetario conseguente al miglioramento zootecnico e più precisamente:
Riduzione svezzamento calore: la riduzione di questi tempi comporta una riduzione dei tempi improduttivi della scrofa
Percentuale di scrofe gravide alla prima copertura: questo comporta una minor percentuale di ritorni ed ancora una riduzione dei tempi improduttivi
Peso allo svezzamento: Avere suinetti più pesanti allo svezzamento significa vendere a maggior valore nei cicli aperti ed avere suini a maggior accrescimento nei cicli chiusi
Suinetti svezzati /scrofa anno-1 : il miglioramento di questo parametro comporta ovviamente una maggior produttività dell’ allevamento sia che si vendano suinetti svezzati che grassi.
Il calcolo del ritorno dell’ investimento è calcolato in € rispetto al costo del trattamento ed al netto del costo del trattamento.
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